domenica 30 settembre 2012

Allattamento... Dubbi certezze

Le cose che ti domandi quando sei in gravidanza sono molteplici: alimentazione, parto, attività fisica, ormoni... Ma quello che ci crea, a mio avviso, più dubbi, paure e insicurezze, e che ha più bisogno di chiarimenti è l'allattamento. Io dubbi ne avevo diversi. Qual è la posizione giusta per allattare? quante volte bisogna allattarlo? Mi verrà il latte? Se il latte non viene aspetto o gli dò quello artificiale? E così molte altre domande. In più, a mettermi un po' in confusione sono state anche le esperienze raccontatemi da alcune mamme amiche, che dopo aver partorito, prese dalla paura di non essere in grado di allattare e di non far star bene il proprio bambino, dopo un po' hanno cominciato a somministrare latte artificiale. Diciamo che la paura e l'insicurezza c'è ancora oggi, principalmente dovuta al fatto che non siamo sufficientemente e correttamente informate e tranquillizzate. Di questo abbiamo parlato anche al corso preparto qualche giorno fa. L'ostetrica ha spiegato come deve essere allattato il bambino: quali sono le posizioni corrette da assumere, in che modo il piccolo deve attaccarsi al seno per assumere il latte correttamente, la necessità di allattarlo in un luogo tranquillo e comodo, l'obbligo di coinvolgere i mariti e renderli partecipi come abbiamo fatto durante tutta la gravidanza,affidando loro il compito di "proteggere il nido" da stress esterni. L'ostetrica ha anche raccomandato di allattare a richiesta, e lì c'è stato un momento di perplessità. Cosa significa allattare a richiesta? Significa che ogni volta che il piccolo lo richiede la mamma deve attaccarlo, non solo quando ha fame, ma anche quando ha bisogno soprattutto di contatto fisico, in modo che si senta tranquillo, sicuro e protetto. La perplessità è dovuta anche al fatto che una mamma pensa che così facendo si possa "viziare" il bambino, ma non è così. Dopo questo incontro le mie paure si sono dissipate e mi sono sentita molto più tranquilla perchè ho capito cosa devo fare. Inoltre ho trovato molto utile che anche i mariti abbiano partecipato all'incontro, in modo da metterli a conoscenza del modo migliore per sostenerci in questo percorso. Sicuramente quando avrò la mia bambina tra le braccia, le mie paure ritorneranno. sentire un bambino che piange alle tre di notte, magari perchè ha fame e non riuscire a tranquillizzarlo manderebbe fuori chiunque. Ma sono convinta che dovremmo provare ad ascoltarci e ad ascoltare il nostro bambino con molta attenzione, senza aver paura di sbagliare o essere giudicate in ciò che facciamo per lui assieme ai nostri mariti. L'allattamento, così come tutte le cose che facciamo per i nostri figli è un atto d'amore, nel momento dell'allattamento i bambini captano i nostri sentimenti mentre li accarezziamo, li coccoliamo, li abbracciamo, ci prendiamo cura di loro nutrendoli. Noi siamo l'unica cosa che hanno... E la vostra esperienza qual è stata?

sabato 29 settembre 2012

Rientro... alla grande!!!

Mi sono accorta solo ore che sono passati circa quattro mesi dall'ultima volta che ho scritto un post... Mamma mia quanto tempo!!! Vediamo di aggiornarci un po', che ne dite? Come sono andate le vostre vacanze? Il rientro al solito tran tran è stato traumatico? Spero di no!!! Io tutto bene, la mia pancia cresce e adesso siamo al nono mese.. Manca poco!!! La bambina si muove che è una meraviglia, un'emozione indescrivibile: qualsiasi cosa stiamo facendo ci fermiamo a guardarla mentre si muove come ipnotizzati. Lo stesso accade quando accarezziamo la pancia, e quando lei, oltre che a muoversi, comincia a scalciare, io se Santo Marito partiamo per vie strane e mondi sconosciuti. L'estate l'abbiamo passata a sistemare la casa per il suo arrivo e a vedere cosa ci mancava da prenderle (tutine, body...). Fortunatamente, visto il caldo, non ci siamo sciolti, ma abbiamo pensato seriamente di trasferirci al Polo Nord. In tutto questo tempo ho cominciato a frequentare un corso preparto (come vi avevo accennato) presso la asl vicina a casa mia. Devo dire che è stato un vero toccasana, ho conosciuto presone nuove ed incontrato vecchie amiche, con le quali è stato bello ed utile confrontarsi, scambiarsi opinioni e pareri sulle nostre paure e sui tanti argomenti riguardanti le nostre panciotte. E magicamente ti accorgi che non sei sola, ma che altre mamme la pensano come te. Le mie preoccupazioni erano più o meno queste: molti mi dicevano che la mia pancia non si vedeva o che si vedeva poco, ed io non capivo se ci fosse qualcosa che non andasse, o meno. C'erano persone che mi hanno detto che già al quarto mese sentivano muovere costantemente il proprio bambino, mentre io, che ancora non avevo avvertito i movimenti della mia bambina, mi sentivo confusa e forse anche un po' impaurita. L'ostetrica del corso continua a ripeterci che ogni gravidanza è a sè, e che ogni bambino ha un suo esclusivo modo di comportarsi durante i nove mesi, ma quando hai nella pancia il tuo bambino, cambiano un sacco di cose, perchè le emozioni e sensazioni che provi sono molto difficili da controllare. Quando dicono che la gravidanza è un evento totalizzante è vero: secondo me è un'esperienza che avviluppa tutto, corpo, mente e spirito. Inoltre si sviluppa uno straordinario senso di protezione verso il tuo bambino, un qualcosa di puramente animalesco, direi :-) E alla nascita, quando sarà tra le mie braccia ho l'impressione che questo istinto aumenterà parecchio, voi che dite? L'altra cosa bella della gravidanza è questo mitico "ormone" che nel bene o nel male, qualunque cosa tu faccia o provi, è il tuo "capro espiatorio", o il tuo "santo protettore". Fra le tante cose che ho fatto e sto facendo tutt'ora, ho ripreso in mano il punto croce, che in questo periodo di riposo forzato mi ha fatto tanta compagnia. Ho creato bavagli e lenzuolini per la culla ed il lettino. Avrei voluto continuare, ma sono stata costretta a fermarmi visto lo spazio ristretto in casa. Chi è creativo come me mi capisce, quando vedi una cosa te ne vengono in mente subito altre 1000. E lo shopping? Io mi diverto da morire davanti agli scaffali colmi di tutine morbidosissime, e mi vengono gli occhini da triglia per la tenerezza di pensare che li dentro entrerà il corpicino della mia bambina. Ora vi saluto e vado a cucinare e tra un piatto e l'altro aspetto i vostri commenti. Ciao e buon appetito!!!

lunedì 11 giugno 2012

MAMME E LAVORO - UN'ALTRA ESPERIENZA

Qui di seguito nuove impressioniu di una mamma lavoratrice. Buona lettura:



QUESTIONARIO

1- Qual è il tuo titolo di studio?

diploma superiore

2- Che tipo di lavoratore sei? (Dipendente, autonomo….)

autonomo

3- Fai un lavoro che ti piace o per cui hai studiato?

SI

4- Pensi che i tuoi diritti come donna e/o mamma siano rispettati?

non tanto

Perché?:

Mi si chiede molto per non perdere il passo. Da libera professionista le maternità mi hanno un po' tagliato fuori dal giro e rientrare vuol dire essere sempre disponibile come orari e reperibilità. Nonostante la mia buona volontà spesso le persone si stupiscono della mia presenza ( spesso le donne) e il commento è : “ non ti chiamo perché penso che tu abbia troppo da fare con 2 bambini!” ….mi fa una rabbia!!!!!!!!!!!!

5- Al lavoro ti vengono concessi il part time od altre agevolazioni?

nr

6- Parlando di figli e famiglia, ti senti sostenuta dallo Stato a livello economico?

Ahahah.

Perché?.

Un esempio pratico:il comune di Firenze da, come da norma di legge, un contributo per le mamme che non hanno diritto alla maternità ( lavorativa) e che hanno reddito basso. Questo è valutato grazie all'Isee. Fin qui tutto accettabile se non per il fatto che la domanda è presentabile solo nei primi 6 mesi di vita del figlio (per legge). Questo porta ad una quasi certa esclusione poiché ci non ha diritto è spesso lav. Autonoma, si da per scontato che lavorerà il più possibile per poter godere di più tempo dopo la nascita ( e non rientrare a lavoro subito). Se la data del parto è nei primi 6 mesi dell'anno l'attestazione isee richiesta riguarda solo unicamente l'anno precedente , ovvero quello in cui eravamo in gravidanza e , salute permettendo, vogliose di raccimolare due lire in più per riposare dopo il parto. Il momento di stallo e assenza da lavoro è nell'anno in corso quindi l'isee dovrebbe essere riferito all'anno che comprende almeno i 3 mesi dopo il parto, no?!

7- Pensi che l’Italia sia un paese che aiuta le donne e di conseguenza le famiglie?

no

Perché?:

basta rapportarsi con gli altri paesi per trovare infinite differenze

8- Cosa vorresti che la tua azienda facesse per aiutarti con famiglia e figli?

nr

9- A livello comunale pensi che ci sia bisogno di più iniziative a sostegno della famiglia? Di che tipo?

Penso che il comune di Firenze (grazie anche alla Regione) faccia molto ma , se le risorse economiche e la gestione dei dati lo permettesse potrebbe inserire nella scheda id valutazione di una famiglia ( per l'attribuzione di punteggio per le scuole) anche domande sui parenti stretti come le nonne ed i nonni per non penalizzare che è in questo comune da solo o con nonni che non possono aiutare. Potrebbe anche distaccarsi leggermente dalla legge nazionale di cui parlavo prima renderla più equa. Rendere tutti gli asili privati convenzionati col comune o almeno permettere a chi li frequenta di accedere alle sovvenzioni. Il mio quartiere è carente di servizi e gli asili nido comunqli o convenzionati non sono sufficienti a coprire la richiesta. Se una famiglia è costretta a mettere il figlio in un asilo privato e questo non è convenzionato col comune non ha diritto di accedere al rimborso previsto per altri. Se quell'asilo ha avuto l'autorizzazione ad aprire e ha tutti i requisiti per esercitare ritengo che non sia giusto penalizzare la famiglia che usufruisce dei suoi servizi.

10- Quando decidi di sostenere un colloquio, pensi che il tuo essere donna e/o mamma influisca nella decisione del datore di lavoro per un’eventuale assunzione?

nr

11- Ti è mai stato fatto capire, in un modo o nell’altro, che il tuo essere donna e quindi potenziale madre potesse essere d’intralcio in vista di un’eventuale assunzione?

nr

12- Ti è mai stato fatto pesare il fatto di aver usufruito del periodo di maternità, permessi e congedi in occasione di un gravidanza?

nr

13- FACOLTATIVO. Hai un’esperienza particolare da raccontare e condividere con le altre mamme?

nr

martedì 22 maggio 2012

MAMME E LAVORO. Le esperienze

Come vi avevo promesso ecco la prima intervista di una mamma che ha voluto condividere la sua storia. Se volete potete commentare. Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, e mi farebbe piacere ricevere altre esperienze. Chi di voi fosse interessata può mandare la sua storia in forma anonima e della lunghezza che desidera a latatadelnido@gmail.com Allo stesso indirizzo potete anche richiedermi le domande del questionario. Grazie!!!


QUESTIONARIO


1- Qual è il tuo titolo di studio?

Sono analista contabile.

2- Che tipo di lavoratore sei? (Dipendente, autonomo….)

Sono casalinga.

3- Svolgi un lavoro che ti piace o per cui hai studiato?

Mi piace molto farla anche se per questo lavoro non c’è bisogno di studi ma di tanto amore.

Se hai risposto no: la tua scelta è dovuta a questioni inerenti la maternità?

Per 14 anni sono stata proprietaria di una cartolibreria – edicola – tabacchi e adoravo quel lavoro, ma avevo libera soltanto la domenica pomeriggio e quando ho avuto il mio primo figlio non ho esitato a vendere tutto per dedicarmi completamente alla famiglia, non ho assolutamente rimpianti e sono molto felice della scelta che ho fatto!!

4- Pensi che i tuoi diritti come donna e/o mamma siano rispettati?

Penso che lo stato potrebbe fare di meglio.

Perché?:

Deve lasciare che le famiglie riescano a risparmiare quel tanto per rendere dignitosa almeno la crescita dei figli, non si tratta di arricchirsi ma di sostenere la famiglia, cosa che assolutamente non fa trovando sempre nuove tasse.

5- Al lavoro ti vengono concessi il part time od altre agevolazioni?

Come ex commerciante posso dirti che di agevolazioni non ne ho visto neanche mezza, ho lavorato fino all’ultimo mese di gravidanza.

6- Parlando di figli e famiglia, ti senti sostenuta dallo Stato a livello economico?

Assolutamente no.

Perché?

E’ molto triste da dire ma basta guardare quanta gente decide di togliersi la vita nonostante abbia una famiglia, è un gesto che non condivido, ma le tasse mangiano tutto ciò che un onesto lavoratore riesce a guadagnare e quest’ultimo si sente preso in giro, schiacciato da questo peso che di certo non aiuta le famiglie!

7- Pensi che l’Italia sia un paese che aiuta le donne e di conseguenza le famiglie?

No.

Perché?: Per i motivi che ho detto prima.

8- Cosa vorresti che la tua azienda facesse per aiutarti con famiglia e figli?

Non voglio sembrare polemica ma penso che dipenda tutto sempre dallo stato piuttosto che dalle aziende di per sé, perché è lui che mette nelle condizioni di dover agire in un certo modo. Credo che se non ci fosse tutta questa pressione e tutte queste tasse, anche le aziende potrebbero aiutare e venire incontro ai lavoratori e alle famiglie.

9- A livello comunale pensi che ci sia bisogno di più iniziative a sostegno della famiglia? Di che tipo?

Io abito in un piccolo paesino e qui non ho niente di cui lamentarmi!

10- Quando decidi di sostenere un colloquio, pensi che il tuo essere donna e/o mamma influisca nella decisione del datore di lavoro per un’eventuale assunzione?

Dopo che ho fatto la mia scelta al momento non c’è stato bisogno di sostenere colloqui di lavoro, ma spero che se dovesse accadere non influisca sulla sua decisione, sarebbe molto triste.

11- Ti è mai stato fatto capire, in un modo o nell’altro, che il tuo essere donna e quindi potenziale madre potesse essere d’intralcio in vista di un’eventuale assunzione?

Al momento no.

12- Ti è mai stato fatto pesare il fatto di aver usufruito del periodo di maternità, permessi e congedi in occasione di un gravidanza?

Non ho avuto modo di usufruirne.

13- FACOLTATIVO. Hai un’esperienza particolare da raccontare e condividere con le altre mamme?

La mia esperienza l’ho già descritta sopra, posso solo dire che chi può scegliere di rimanere a casa con i figli lo faccia! E’ una gioia incredibile riuscire a seguire la loro crescita non solo giorno per giorno ma anche minuto per minuto, i figli riempiono la giornata e la vita!!

mercoledì 25 aprile 2012

MAMME E LAVORO... Ora basta!!!

Vi avevo promesso che sarei stata più presente ed eccomi qui di nuovo a parlare con voi. Da quando sono rimasta incinta tutte le mamme e donne mi hanno consigliato spassionatamente di godermi il peroido della gravidanza e della maternità fino in fondo, non solo per la bellezza e l'intensità del momento stesso, ma soprattutto perchè dopo sarà un percorso ad ostacoli unire lavoro e figli. Continuando a confrontarmi con molte donne su tale argomento, sono venute fuori situazioni molto scoraggianti che io stessa avevo provato su di me prima di rimanere incinta, ma che nonostante tutto credevo lontane. Alcune mamme mi hanno detto che sono state costrette a rinunaciare al lavoro ed a diventare casalinghe perchè non riuscendo a conciliare lavoro e maternità non hanno avuto altra scelta; altre aspettano di trovare il "momento perfetto" per la ricerca della gravidanza, con affermazioni tipo: "Come siamo messi... non ci penso proprio a fare un figlio. chi mi aiuta? Sono sola, tu sei fortunata!!"; altre ancora decidono di rinunciare ai propri percorsi di studi ed ai propri sogni per la difficoltà di conciliare un figlio con certi tipi di lavoro: "Tanto, non puoi pretendere di conciliare la famiglia con il lavoro, quindi...". Anche per voi è stato così? Io trovo che questa situazione (più diffusa di ciò che si pensa) sia disastrosa, trovo profondamente ingiusto che noi donna siamo costrette a rinunciare a ciò che desideriamo perchè non abbiamo nessuna tutela. Non trovo giusto (anxi lo trovo spaventoso) che quando sosteniamo un colloquio, i datori di lavoro pongano maggiormente l'attenzione sulla nostra "colpa" di essere mamme o potenziali tali, che sulle nostre competenze e sulle nostre risorse; non trovo giusto che ci vietino di ammalarci, di prendere ferie, di rimanere incinte, magari facendoci molto cortesemente firmare un foglio di dimissioni in bianco da sventolarci sotto il naso in caso di gravidanza. Mi fa orrore che in modo "elegante" ci costringano ad accettare tali condizioni, poichè sanno benissimo che molte persone hanno urgente bisogno di lavorare, e sanno altresì che per ogni "temeraria" che dice no a condizioni simili ce ne sono altre pronte a prostrarsi pur di lavorare. Proprio per questo ho deciso di alzare la voce e di far emergere questa situazione attraverso le nostre esperienze. Ho deciso di alzare la voce perchè voglio veramente contribuire alla costruzione di un futuro migliore, non solo per il bambino che porto in grembo, ma anche per chi già vive e per chi vivrà in futuro questa situazione. D'ora in poi nelle pagine di questo blog ptrete trovare esperienze e testimonianze di donne che lottano (o che l'hanno già fatto) contro tutte queste ingiustuzie.

lunedì 23 aprile 2012

Comincia il nostro quarto mese: appunti e spunti.

E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho scritto un post, prometto di essere più presente. Da un giorno è finito il primo trimestre, abbiamo fatto la prima ecografia e il duo test, che fortunatamente è andato molto bene. Io e Santo Marito eravamo emozionatissimi, con il cuore in gola che ci batteva fortissimo, ascoltavamo in silenzio i commenti della dottoressa, ci guardavamo con gli occhi lucidi e con un sorriso a tutta faccia. Dopo tanta attesa abbiamo visto il nostro bambino per la prima volta, il frutto del nostro amore, la vita che era nata dentro di me. Le uniche parole che sono riuscita a dire durante la visita sono state "Questo è il battito del suo cuore!!" e "Grazie" alla fije dell'ecografia. Appena siamo usciti dall'ambulatorio avevamo le lacrime agli occhi per la gioia. Ci siamo stretti in uno di quegli abbracci che non vorresti mai sciogliere. Avremmo voluto continuare a guardare il nostro bambino per ore ed ore. A volte penso che insieme ai documenti dovrebbero dare in dotazione anche un piccolo ecografo :-)
Scherzi a parte è stata un'emozione veramente intensa, che non vedo l'ora di riprovare, anche se purtroppo dovrò aspettare fino a giugno. Ancora non abbiamo comprato niente, anche se la voglia di diventare "babyshoppinghaolic" è forte. Spesso viene voglia di comprare degli articoli da neonato per il solo gusto di averli, perchè sono splendidi. Anche un paio di calzini o un pacco di pannolini riescono a farti tenerezza. Quando diventiamo mamme sopportiamo meglio tutto perchè prima di tutto pensiamo al nostro bambino. E' lui che ci conferisce la forza per superare le nostre difficoltà, le nostre paure e i nostri timori. Il nostro corpo cambia per accogliere una nuova vita, e con esso cambiamo anche noi: insieme alla pancia cresce la consapevolezza di tante cose. Quando accarezzo la mia pancina e la osservo per vedere quanto sia cresciuta penso a quanto questo bambino è stato voluto e a quanto già sia amato nei nostri pensieri e nei nostri cuori. Penso a quanti timori e dubbi ho avuto nel desiderarlo, non solo per una questione di salute, ma anche per le difficoltà che la vita ti mette davanti. Ci chiedono tanto come mamme e donne, ma non ci sono aiuti. Quando sono andata all'inps mi hanno detto che come libera professionista avrei potuto rricevere un piccolo (ma piccolo) contributo economico dall'ottavo mese di gravidanza al terzo mese di vita del bambino. Quindi di fatto ho chiuso la P.Iva. Forse qualche contributo potrà riceverlo Santo Marito che è un autonomo. Ripenso al fatto che quando sono rimasta incinta mi hanno di fatto licenziata e la sola risposta è stata: "Va beh, lavori qui come libera professionista cosa ti aspettavi?". Non mi aspettavo niente effettivamente e non mi stupisco più di niente. Penso a quando mi hanno "assunta" e fra le tante cose oltre a non avere il diritto di ammalarmi di prendere ferie, o giorni di malattia, c'era il divieto assoluto di rimanere incinta. Ma siccome sono una persona che lotta per quello che vuole e per tutto ciò in cui crede, non solo mi sono ammalata e mi sono presa permessi e ferie, ma per completare il tutto sono pure rimasta incinta. Che dire? Dico solo che se tornassi indietro per amore del bambino che porto dentro rifarei questo ed altro. E' lui che mi dà la forza di vedere il meglio, di essere ottimista. Penso in ogni momento a quello che potrò dargli, a cominciare dall'amore immenso.

domenica 18 marzo 2012

Santo Marito e la maternità di una tata

Cosa fa una tata in gravidanza quando Santo Marito è malato? Oltre che a portargli un po' di frittelle e coccolarlo, lo rende partecipe di un simpatico, coinvolgente e sentito "greatest hits" di canzoncine da asilo nido. Santo Marito cerca di fuggire al Polo Nord come già in precedenza ha minacciato di fare in occasione degli sbalzi di umore della tata. Ma l'amore vince sempre su tutto, anche davanti a pezzi da storia della musica come "Whisky il Ragnetto" e agli occhi da labrador della mamma.
Ed è così che si da inizio ad una serata di canti e balli.

Ecco le nostre canzoni:

"Whisky il Ragnetto"

Whisky il ragnetto sale la grondaia
Sale la grondaia sale, sale su, su, su
Cade la pioggia bagna la grondaia
Whisky il ragnetto svelto scende giù
Torna il sole asciuga la grondaia
Whisky il ragnetto presto torna su, su,
E non si vede più!

"Con le dita"

Con le dita, con le dita,
e poi con le mani,
con le mani, con i pugni,
con i gomiti e poi stop!!!

"Appare una manina"

Appare una manina
si mette a ballare
si apre e si chiude
e poi se ne và.

ed ecco l'altra mano
si mette a ballare
si apre e si chiude
e poi se ne và.

ed ecco tutte e due
si mettono a ballare
si apre e si chiude
e poi se ne và.

ciao ciao, ciao ciao.

"Un omino molro grasso"

Un omino un omino molto grasso,
un omino un omino molto grasso,
scivolò dal quinto piano,
per fortuna c'era un ragno
che al volo l'afferrò.
Zacchete!!!

Tre formiche tre formiche in bicicletta
tre formiche tre formiche in bicicletta
fanno a gara col diretto
ma una pulce per dispetto
il diretto rovesciò.
Patapuffete!!!

L'elefante l'elefante con le ghette
l'elefante l'elefante con le ghette
se le leva e se le mette
se le mette e se le leva
per potersi divertir.
Ihihihihihih!!!!

La zanzara la zanzara sulla coda (zzzzzzzzzz)
la zanzara la zanzara sulla coda (zzzzzzzzzz)
Sulla coda della mucca
Sta grattandosi la zucca
per potersi divertir.
Ihihihihihih!!!!

La farfalla la farfalla colorata,
la farfalla la farfalla colorata,
con in braccio una balena
sta facendo l'altalena
per potersi divertir
Ihihihihihih!!!!

Dietro il muro

Dietro al muro di una castello: UUUU, AAAA
c'è la tomba di un vampiro: UUUU, AAAA
che di notte si alza in piedi: UUUU, AAAA
e domanda ad una strega: UUUU, AAAA
posso io tornare in vita: UUUU, AAAA
e la strega gli risponde: NOOOOOOOO!


Tutte le canzoni sono accompagnate da gesti con le mani.
Se qualcuno ha qualche canzone da suggerire per ampliare il Greatest Hist è il benvenuto.

giovedì 15 marzo 2012

Da tata a Mamma ..come ti cambia la vita in cinque minuti..

Una Domenica pomeriggio di Gennaio quasi per scherzo esco e vado a comprare con Santo Marito un test di gravidanza di quelli doppi giusto per non rimanere senza.
Con il suo solito gaio e cordiale umore, Santo Marito mi convince a fare un test perché secondo lui ero incinta; io ovviamente, da super donna, lo prendo in giro, ma nonostante tutto riesce a convircemi.
Faccio il test..che cosa succede? Una linea rosa, due linee rosa = incinta! Barcollo ma non mollo, non e' possibile lo guardo tremando di gioia e paura e ostinandomi a dire che il test non funziona.
Rifaccio il test una linea rosa, due linee rosa = incinta! A questo punto dopo un abbraccio a Santo Marito crollo in un pianto isterico e di gioia prendo atto che non sono su Candid Camera ma e' tutto vero!!!! Siamo andati a dirlo ai corrispettivi nonni che hanno perso completamente la testa nonostante il nascituro sia ancora solo un semino.
Ormai sono circa le 22:00 chiamo le due fedelissime zie: Irene la tata ed Ema la mamma tutto fare, e dopo urli, pianti e deliri ci siamo abbracciate a distanza, un abbraccio fortissimo che solo le zie vere sanno dare.
Nell'arco di una settimana siamo stai catapultati in un mondo completamente nuovo siamo andati a prendere il libretto dopo ci hanno pianificato tutto: data del parto, corso preparto... poi siamo passati da medico e ginecologa.
Come mai ho aspettato cosi' tanto a scriverlo? Perché non mi sembrava vero, perché dovevo ancora crederci e rendermene conto io per prima.
Rendermi conto di quanta bellezza ho dentro di me, ora sono un po più consapevole, la pancia comincia a prendere forma.
Non vedo l'ora di fare l'ecografia e vedere come e', vorrei averlo già fra le mie braccia e coccolarlo.
Ogni minuto penso a lui o a lei, a come sta e cosa sta facendo, sono già follemente innamorata del mio piccolo semino.
Ho anche paura che qualcosa possa andare male, di non essere in grado.
Ho paura di tutte le paure di una mamma che e' alla sua prima pancina.
Adesso sono dall'altra parte della barricata... non sono più una tata ma una mamma!!!

domenica 4 marzo 2012

Appunti e spunti

Scusate la latitanza, ma in questo periodo ma ho avuto molte cose da fare e molti cambiamenti... poi vi racconterò, promesso!!!
Nel frattempo mi sono messa a leggere un libro di un autore che mi piace da morire. "Un genitore quasi perfetto" di Bruno Bettelheim, di cui mi ha colpito molto un frase: "Non cercare di essere genitori perfetti, nè tanto meno aspettarsi che lo siano i nostri figli. Il segreto per essere un buon genitore, un genitore quasi perfetto, si può scoprire cercando di comprendere le ragioni dei figli provando a mettersi nei loro panni, costruendo con loro un profondo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. E' all'interno di questo scambio, sostanzialmente paritario, che possone essere collocati e trovare soluzione tutti i tipi di problemi che via bia si presentano nella vita quotidiana della famiglia:: dalle collere e dai capricci della prima infanzia ai terrori notturni, dal rifiuto della scuole alle ribellioni adolescenziali, dal problema della disciplina a quello delle punizioni".
Voi che ne pensate?

domenica 12 febbraio 2012

Educatrici e tate perfette non esistono... tranne Mary Poppins

Oggi è domenica, ancora non mi sono ripresa dalla stanchezza di un settimana di lavoro; sembro una superstite di qualche evento apocalittico. Santo Marito preso da compassione cucinato la colazione, rigovernato, rifatto il letto e rimesso a posto, mantre io in stato comatoso cerco di riprendermi stando sdraiata sul divano con un plaid e due cuscini. Penso alla settimana appena trascorsa tra cendele di naso, tosse, cacca e febbri, e mi torna alla mente una conversazione tra una mamma e un'educatrice:
M: "Ciao!!"
E: "Ciao, come va? Tutto a posto?"
M: "Sì grazie, e te tutto bene?"
M:"Sì".
Mentre l'educatrice racconta cosa ha fatto la bambina durante la giornata al nido, tutto d'un tratto la mamma alza lo sguardo verso l'interlocutrice e dice:
M: "Certo però, quando voi avrete dei bambini sarete più avvantaggiate, no? Anche solo per cambiare un pannolino, voglio dire"
E: "NO"
Chissà perchè le mamme vedono noi educatrici come la perfezione, come coloro che sicuramente sanno come risplvere ogni problema, ogni dilemma esistenziale, come coloro che sanno destreggiarsi al meglio tra capricci, cacca, nanna, vomito, pianti, pappa, senza commettere alcun errore. Nonostante siamo dotate di occhi in ogni parte del corpo per controllare 24 ore su 24 i vostri bambini, può succedere che anche a noi educatrici sfugga qualche particolare e che qualche bimbo possa cadere, essere morso, o graffiato. Non credo assolutamente a libri, siti, blog e simili che pretendono di avere la ricetta perfetta sciorinando regole su come gestire il proprio figlio, come farlo addormentare subito, come farlo mangiare, come gestirne i capricci. ALT!!! Nessuno conosce neglio di voi il vostro bambino, le sue abitudini, i suoi comportamenti. Va bene prendere spunti e suggerimento da chi "è del mestiere", non va bene farne una roligione. I nostri consigli provengono dallo studio teorico, dall'osservezione del bambino e dall'esperienza. Ma nessuno all'università ci ha insegnato a cambiare il pannolino a un bambino, come relazionarvisi, come dargli da mangiare, o altro. quello che sappiamo lo abbiamo imparato col tempo e con l'esperienza, con i tirocini e gli stage. Siamo proprio come voi!!! La prima volta che cambi un bambino pieno di cacca ti domandi: "E ora che faccio?" Se trovi una collega compassionevole e con più esperienza sei salva, altrimento prendi e ci provi. Nessuna di noi ha la fprmula magica o la ricetta perfetta per stare con i bambini, solo l'adorata Mary Poppins. a volte vorrei essere come lei, "praticamente perfetta", ma so che non è possibile.
Fare l'educatrice è una cosa, fare la mamma è un'altra. Avere un figlio non è come occuparsi dei bambini degli altri, nonostante te ne prenda cura e gli voglia bene dal primo istante in cui mettono piede al nido. Il confronto con altre mamme e le educatrici, lo sacmbio di metodi e consigli, il dialogo e il sostegno reciproco vi aiutamo molto di più che leggere e prendere come oro colato le teorie di chi si "rivela al mondo" come "il salvatore/salvatrice" di mamme e bambini, dettando regole, metodi e condigli come fossero pura verità.

martedì 7 febbraio 2012

Mamme a tempo pieno e mamme lavoratrici

Leggo in una rivista dedicata alle mamme che a New York è in corso una "guerra" tra mamme che lavorano e mamme a tempo pieno. Ognuna di queste due categorie difende la propria scelta attaccando l'altra. Voi che ne pensate? Io credo che una donna debba scegliere ciò che ritiene giusto, ciò che pensa che sia meglio per il figlio, senza sentirsi sminuita (o viceversa) rispetto ad altre mamme che magari operano scelte differenti. Ci sono molte circostanze che portano una mamma a fare certe valutazioni, ma nessuna di noi dovrebbe sentirsi in colpa (noi donne siamo bravine in questo). Purtroppo a volte le circostanze non ci permettono la scelta che vorremmo fare, magari per il semplice fatto che non abbiamo nessuno (nonni, tate) che ci aiuti. Detto questo, non so quale sia la situazione a New York e in America, ma so che l'Italia non è assolutamente un paese per mamme e donne. non c'è nessun tipo di aiuto concreto a sostegno di chi ha figli. e non sto parlando di aiuti economici o in generale di accesso al welfare da parte delle famiglie con figli. Il problema maggiore è l'assenza di controllo sul mondo del lavoro. come è possibile che se una donna cerca lavoro non viene assunta perchè potenzialmente potrebbe rimanere incinta? Come è possibile ad un colloquio di lavoro sentirsi dire di "non fare figli"? Come è possibile che certi principali, per non pagare le maternità, al momento dell'assunzione facciano firmare alle donne delle "dimissioni in bianco" da rendere operative in caso di gravidanza. Come è possibile che lo stato permetta truffe del genere? Ne vogliamo parlare? Spesso al nido arrivano mamme disperate perchè il principale fa capire loro che prendere troppi permessi per il proprio figlio non va bene. Con la conseguenza che le mamme sono costrette a mandare al nido i loro bambini con la febbre, con vomito, con diarrea, o sono costrette ad accelerare al massimo l'inserimento col rischio che poi il bambino non si trovi bene nel nuovo ambiente. Si salva solamente chi ha nonni a cui affidare il proprio bambino o chi, oltre al nido, può permettersi anche una baby sitter. Vi sembra giusto? A me no. Vanno bene gli aiuti economici come voucher, buoni servizio, nidi aziendali, nidi convenzionati, assegni familiari, ma una donna e una famiglia hanno bisogno di ben altro. Serve una reale politica per le famiglie (e per le coppie con figli), concreta, che esuli dalle solite frasi di circostanza dei politici che intendono ingraziarsi il consenso dei cattolici. Serve la creazione di una rete che sostenga le famiglie laddove non si può arrivare con i soli aiuti economici, dal momento del concepimento fino ai primi anni di età del bambino. Sempre!!! Questo vale per sia per le donne che decidono di affiancare il lavoro al mestiere di mamma, sia per coloro che decidono di dedicarsi completamente alla famiglia e ai figli. La cosa importante è che, qualunque sia la vostra scelta, siate presenti con i vostri figli, in maniera attiva. Come esempio potrei portare una mamma che viene al nido dove lavoro.Lascia i figli (due gemellini) alle 8,00 e li riprende tra le 17,30 e le 18,00. E' meraviglioso vederla quando viene a prenderli e fa loro un sacco di feste facendoli impazzire di gioia (e impazzendo di gioia a sua volta). Dal momento in cui decidiamo di diventare e poi essere mamme tutto in noi cambia, si innesca una serie di meccanismi che a volte noi donne non immaginiamo nemmeno, tanto è forte la trasformazione che subiamo. Penso dunque che le donne anzichè frsi la "guerra" e rinfacciarsi i vari "lo faccio bene io" e "lo fai male te", debbano unirsi, confrontarsi, aiutarsi e sostenersi, allo scopo di trarre il meglio da ogni situazione. Non esistono scelte, circostanze, situazioni che siano ideali o perfette. Abbiamo il diritto di sbagliare, di correggerci e di porci tante e tante domande. Le mamme migliori sono proprio queste.

martedì 24 gennaio 2012

Oddio, devo mandare il bambino al nido!!! E ora che faccio?

Dopo tanto tempo che avete passato con il vostro bambino, è arrivato il momento di scegliere il nido a cui iscriverlo. Qui per mamma e bambino per la prima volta avverrà il tanto temuto distacco. E adesso??? E' sicuramente importante confrontarsi con altre mamme che hanno fatto prima di voi questo tipo di esperienza, ma ricordate che ogni "esperienza" è personale. Innanzi tutto recatevi presso il vostro comune di residenza, o nel comune in cui lavorate, consigliabile se il vostro lavoro vi costringe a stare lontano da casa per molte ore, durante le quali non potete contare su nessun aiuto (nonni, tate, mariti, ecc.). Gli uffici comunali vi potranno rilasciare la lista dei nidi sul territorio, nella quale solitamente sono inseriti i nidi comunali, i nidi privati e quelli convenzionati (nidi privati che accettano bambini dalle graduatorie comunali). Se siete "tecnologiche" potete scaricare la lista direttamente dal sito internet dei comuni. A questo punto viene il bello: scelto il nido che corrisponda maggiormente alle vostre esigenze, chiamate e chiedete la disponibilità. In caso di risposta affermativa fissate un appuntamento e andate a visitare la struttura. La visita è un test importante, e il mio consiglio è di domandare qualsiasi informazione vi passi per la testa: retta, buoni mensa, cucina, orari, attività... Ma come faccio a scegliere senza sbagliare? Niente paura, è molto più facile di quanto sembri! Dicevo qualche riga fa che il sopralluogo è un momento molto importante per la scelta finale, perchè oltre a trovare un nido che venga incontro alle vostre esigenze logistiche, è necessario che l'ambiente e la struttura vi trasmettano tranquillità al primo impatto. Inoltre vi consiglio di osservare le educatrici e di parlare con il responsabile pedagogico per informarvi riguardo alle attività e alla programmazione. Una volta finita la visita, ripensate a quello che avete visto e sentito e decidete con calma. Se non siete del tutto convinte o avete qualche dubbio la scelta migliore è quella di visitare più di una struttura per avere un termine di paragone. Avete scelto il nido per il vostro bambino? Bene!!! Quando darete la conferma pagando la prima retta, dovrete sostenere un colloquio preliminare allo scopo di far conoscere meglio il vostro bambino. Le domande sono di tipo informativo sulle abitudini del bimbo: quanto usa il ciuccio, come dorme, cosa mangia, eventuali allergie, se ha o ha avuto malattie importanti, quali sono le sue abitudini. Le vostre risposte saranno molto importanti, perchè daranno un quadro generale di vostro figlio al responsabie pedagogico che elaborerà delle linee guida di comportamento verso il bambino che rendano la sua presenza al nido più tranquilla e felice possibile. Adesso però arriva la parte più temuta da tutti: l'inserimento e il distacco. Che cos'è? Come funziona? Come mi devo comportare? Prima di farvi venire l'ansia da prestazione tirate un sospiro profondo e rilassatevi. L'inserimento è il periodo che serve al bambino (e spesso anche a molti genitori) per distaccarsi dalla madre ed abituarsi al nuovo ambiente e alla presenza di nuove persone. Niente paura dunque!!! Solitamente l'inserimento dura una quindicina di giorni, ma la durata può dipendere da come il bambino reagisce, nel bene e nel male, alla nuova situazione. Con voi vi saranno due educatrici di riferimento che vi accompagneranno in questo nuovo viaggio. Un piccolo consiglio che mi sento di darvi è di rilassarvi e di stare tranquille. Molte mamme vanno in ansia pensando che le nuove figure educative possano prendere il posto dei genitori nella vita del bambino. Hanno paura di vedere il loro ruolo ridimensionato dalle nuove tate con cui il bambino interagirà, ma vi assicuro, non è così. Al bambino può far solo bene confrontarsi con altre persone (sia coetanei, che adulti), ma non rinuncerà mai a voi e alla vostra guida. E' normale che abbiate dubbi, e angosce, ed è per questo che vi invito ad informarvi e domandare quanto più possibile. Per qualunque cosa parlate sempre con le educatrici o con la pedagogista di riferimento ed esternate i vostri dubbi, di modo che l'inserimento al nido di vostro figlio non diventi un trauma, ma sia uno scambio continuo di emozioni ed esperienze.

lunedì 16 gennaio 2012

Primo post del 2012!!! Allegre idee per risparmiare.

Comincio l'anno parlandovi di un argomento che interessa moltissimo tutte le mamme, permettendomi di darvi alcuni piccoli suggerimenti e spunti. Come organizzare una festa di compleanno al propiro bambino senza spendere un capitale? Bene, da dove possimo cominciare? Cose da dire ce ne sarebbero tantissime. Iniziamo dinque dalle più importanti:
1- GLI INVITI
Quanti bambini invito? Tutta e solo la classe? Altri amici? Diceidete chi invitare assieme al vostro bambino, se è già grandicello. Se invece è ancora troppo piccolo pensateci voi e fate una scelta in base alle caratteristiche del luogo in cui si svolgerà la festa. Fatta la lista calcolate sempre qualche invitato in più. Esempio: se ne avete contati quindici aggiungetene almeno altri due o tre, per evitare di ritrovarvo a brutte sorprese per quanto riguarda la merenda e gli eventuali regalini da lasciare agli invitati. Si può risparmiare sugli inviti creandoli al computer, utilizzando il loro personaggio preferito, una loro foto in verisone "simpatica", un disegno colorato direttamente da loro, o creando un biglietto su un cartoncino bristol colorato. Qualunque cosa scegliate, ricordate sempre di mettere luogo, data, ora e numero per la conferma.
2- IL LUOGO
Dove organizzo la festa? e pensate di organizzare la festa in casa vostra, tenete presente che serve una stanza ad uso esclusivo dei bambini, dove non vi siano oggetti che si possono rompere,e ova vi sia abbastanza spazio per giocare e divertirsi. Se invece siete costrette ad affittare una sala da qualche parte valutate la grandezza e gli eventuali pericoli che possono prensentarsi: colonne, sedie e tavoli sparsi, spine elettriche scoperte (eh, sì... capita anche questo!!!).
3- L'ALLESTIMENTO
Come allestisco la casa o la sala dove farò la festa? Chiaramente tutto dipende dalle caratteristiche del luogo. I palloncini ad elio sono molto adatti perchè ne bastano pochi per riempire a sufficianza gli ambienti, sia che scegliate delle "colonne" (6 palloncini legati insieme ad altezza diversa) da posizionare sparse per la sala, sia che decidiare di lasciarli volase fino al soffitto e magari donarli ad ogni bambino alla fine della festa. Potete comprare evnetuali bandierine, festoni, cappellini nei supermercati, negli empori e nelle cartolerie.
4- LA MERENDA
Cosa si mangia? Il consiglio che vi dò per risparmiare sulla merenda, ma non sulla qualità, è di portarla direttamente da casa, preparando panini, patatine e stuzzichini vari, schiacciatine e, se possibile, pizza. La torta dovrebbe essere quella preferita dal bambino, magari con una decorazione particolari. Se vi manca il tempo per preparare un intero rinfresco si può comprare tutto nei supermenrcati o nei forni, alcuni dei quali offrono sconti speciali per un "pacchetto festa".
5- I GIOCHI
A cosa giochiamo? La cosa fondamentale per i giochi è che siano adatti all'età media dei partecipanti alla festa. Se per risparmiare non volete avvalervi di un animatore, ricordate che durante tutto l'arco della festa dovrete tenere l'attenzione sempre puntata su di voi, altrimenti rischiare di perdere l'interesse dei bambini al gioco, che che quindi la situazione vi sfugga di mano. Se siete in casa potete organizzare una caccia al tesoro (un must per far divertire i bambini), magari coinvolgendo anche i genitori, potete cimentare i piccoli nel classicissimo gioco delle sedie, e molti altri ancora secondo la vostra fantasia.
6- IL TAGLIO DELLA TORTA
No, non è un matrimonio... ma il taglio della torta può essere comunque un'occasione di interesse e divertimento per tutti i partecipanti e non solo per il festeggiato. Provate a posizionare il tavolo al centro della stanza, prendete torta, candeline e tutto l'occorrente, radinate i bambini intorno a voi e intonate tutti insieme un sonoro "tanti auguri a te". Il risultato è assicurato.
7- LO SCARTO DEI REGALI
Ecco un argomento apparentemente senza importanza, ma dal quale può dipendere il buon esito di una festa di compleanno: dovete essere voi a scegliere come gestire la questione regali. Se aprirli tutti insieme alla fine della festa o da soli con il vostro bambino quando tutti se ne saranno andati. Il consiglio che però vi dò (e che a parer mio è fondamentale) è quello di non aprire i regali durante la festa. Se avete intenzione di far giocare i bambini, vi consoglio di radunare i regali e farli aprire al festeggiato alla fine della festa (magari dopo il taglio della torta). In caso contrario i bambini, attratti dai vari regali, non seguiranno i giochi e vi costringeranno a fare doppia fatica.
8- VARIE ED EVENTUALI
Un altro consiglio che vi voglio dare, e che molte mamme che mi contattano seguono, è quello di fare la festa assieme ad un compagno di classe o un amico che compie gli anni a distanza di poco tempo dal vostro bimbo. Questa è una scelta che dovrete valutare bene nella possibilità di ammortizzare le spese. Ma è necessario che siate sicure che il bambino possa gradire o meno questo tipo di soluzione. Un altro aspetto da poter considerare per il risparmio (stavolta mi rivolgo ai partecipanti e non agli organizzatori) è il seguente: tutta la classe può decidere un budget per il regalo di compleanno del festeggiato in modo da comprare un regslone unico, col doppio guadagno di risparmiare tempo e denaro e di acquistare al festeggiato un oggetto bello e particolare. Se decidete di fare tutto da sole ricordatevi che sarà una giornata intensa e molto impegnativa. Dovrete pensare voi a tutto, in particolare all'animazione che svolgerete. Se non ve la sentire e volete prendere un animatore ricordate di valutare bene che cosa vi offre. Voi mamme sapete valutare bene il rapporto qualità prezzo, quindi richiedete un curriculum e tempestate l'animatore con ogni domanda che vi passa per la testa. Ricordate una cosa molto importante: organizzare una festa di compleanno non è solo "che ci vuole a fare due giochini", ma è difficile e impegnativo, alla fine bisogna pensare ad un sacco di cose. L'organizzazzione di una festa è come la preparazione di n ottimo dolce: se si sbaglia ad amalgamare un solo ingrediente il risultato può essere molto, ma molto, indigesto.