domenica 30 settembre 2012

Allattamento... Dubbi certezze

Le cose che ti domandi quando sei in gravidanza sono molteplici: alimentazione, parto, attività fisica, ormoni... Ma quello che ci crea, a mio avviso, più dubbi, paure e insicurezze, e che ha più bisogno di chiarimenti è l'allattamento. Io dubbi ne avevo diversi. Qual è la posizione giusta per allattare? quante volte bisogna allattarlo? Mi verrà il latte? Se il latte non viene aspetto o gli dò quello artificiale? E così molte altre domande. In più, a mettermi un po' in confusione sono state anche le esperienze raccontatemi da alcune mamme amiche, che dopo aver partorito, prese dalla paura di non essere in grado di allattare e di non far star bene il proprio bambino, dopo un po' hanno cominciato a somministrare latte artificiale. Diciamo che la paura e l'insicurezza c'è ancora oggi, principalmente dovuta al fatto che non siamo sufficientemente e correttamente informate e tranquillizzate. Di questo abbiamo parlato anche al corso preparto qualche giorno fa. L'ostetrica ha spiegato come deve essere allattato il bambino: quali sono le posizioni corrette da assumere, in che modo il piccolo deve attaccarsi al seno per assumere il latte correttamente, la necessità di allattarlo in un luogo tranquillo e comodo, l'obbligo di coinvolgere i mariti e renderli partecipi come abbiamo fatto durante tutta la gravidanza,affidando loro il compito di "proteggere il nido" da stress esterni. L'ostetrica ha anche raccomandato di allattare a richiesta, e lì c'è stato un momento di perplessità. Cosa significa allattare a richiesta? Significa che ogni volta che il piccolo lo richiede la mamma deve attaccarlo, non solo quando ha fame, ma anche quando ha bisogno soprattutto di contatto fisico, in modo che si senta tranquillo, sicuro e protetto. La perplessità è dovuta anche al fatto che una mamma pensa che così facendo si possa "viziare" il bambino, ma non è così. Dopo questo incontro le mie paure si sono dissipate e mi sono sentita molto più tranquilla perchè ho capito cosa devo fare. Inoltre ho trovato molto utile che anche i mariti abbiano partecipato all'incontro, in modo da metterli a conoscenza del modo migliore per sostenerci in questo percorso. Sicuramente quando avrò la mia bambina tra le braccia, le mie paure ritorneranno. sentire un bambino che piange alle tre di notte, magari perchè ha fame e non riuscire a tranquillizzarlo manderebbe fuori chiunque. Ma sono convinta che dovremmo provare ad ascoltarci e ad ascoltare il nostro bambino con molta attenzione, senza aver paura di sbagliare o essere giudicate in ciò che facciamo per lui assieme ai nostri mariti. L'allattamento, così come tutte le cose che facciamo per i nostri figli è un atto d'amore, nel momento dell'allattamento i bambini captano i nostri sentimenti mentre li accarezziamo, li coccoliamo, li abbracciamo, ci prendiamo cura di loro nutrendoli. Noi siamo l'unica cosa che hanno... E la vostra esperienza qual è stata?

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