lunedì 11 giugno 2012

MAMME E LAVORO - UN'ALTRA ESPERIENZA

Qui di seguito nuove impressioniu di una mamma lavoratrice. Buona lettura:



QUESTIONARIO

1- Qual è il tuo titolo di studio?

diploma superiore

2- Che tipo di lavoratore sei? (Dipendente, autonomo….)

autonomo

3- Fai un lavoro che ti piace o per cui hai studiato?

SI

4- Pensi che i tuoi diritti come donna e/o mamma siano rispettati?

non tanto

Perché?:

Mi si chiede molto per non perdere il passo. Da libera professionista le maternità mi hanno un po' tagliato fuori dal giro e rientrare vuol dire essere sempre disponibile come orari e reperibilità. Nonostante la mia buona volontà spesso le persone si stupiscono della mia presenza ( spesso le donne) e il commento è : “ non ti chiamo perché penso che tu abbia troppo da fare con 2 bambini!” ….mi fa una rabbia!!!!!!!!!!!!

5- Al lavoro ti vengono concessi il part time od altre agevolazioni?

nr

6- Parlando di figli e famiglia, ti senti sostenuta dallo Stato a livello economico?

Ahahah.

Perché?.

Un esempio pratico:il comune di Firenze da, come da norma di legge, un contributo per le mamme che non hanno diritto alla maternità ( lavorativa) e che hanno reddito basso. Questo è valutato grazie all'Isee. Fin qui tutto accettabile se non per il fatto che la domanda è presentabile solo nei primi 6 mesi di vita del figlio (per legge). Questo porta ad una quasi certa esclusione poiché ci non ha diritto è spesso lav. Autonoma, si da per scontato che lavorerà il più possibile per poter godere di più tempo dopo la nascita ( e non rientrare a lavoro subito). Se la data del parto è nei primi 6 mesi dell'anno l'attestazione isee richiesta riguarda solo unicamente l'anno precedente , ovvero quello in cui eravamo in gravidanza e , salute permettendo, vogliose di raccimolare due lire in più per riposare dopo il parto. Il momento di stallo e assenza da lavoro è nell'anno in corso quindi l'isee dovrebbe essere riferito all'anno che comprende almeno i 3 mesi dopo il parto, no?!

7- Pensi che l’Italia sia un paese che aiuta le donne e di conseguenza le famiglie?

no

Perché?:

basta rapportarsi con gli altri paesi per trovare infinite differenze

8- Cosa vorresti che la tua azienda facesse per aiutarti con famiglia e figli?

nr

9- A livello comunale pensi che ci sia bisogno di più iniziative a sostegno della famiglia? Di che tipo?

Penso che il comune di Firenze (grazie anche alla Regione) faccia molto ma , se le risorse economiche e la gestione dei dati lo permettesse potrebbe inserire nella scheda id valutazione di una famiglia ( per l'attribuzione di punteggio per le scuole) anche domande sui parenti stretti come le nonne ed i nonni per non penalizzare che è in questo comune da solo o con nonni che non possono aiutare. Potrebbe anche distaccarsi leggermente dalla legge nazionale di cui parlavo prima renderla più equa. Rendere tutti gli asili privati convenzionati col comune o almeno permettere a chi li frequenta di accedere alle sovvenzioni. Il mio quartiere è carente di servizi e gli asili nido comunqli o convenzionati non sono sufficienti a coprire la richiesta. Se una famiglia è costretta a mettere il figlio in un asilo privato e questo non è convenzionato col comune non ha diritto di accedere al rimborso previsto per altri. Se quell'asilo ha avuto l'autorizzazione ad aprire e ha tutti i requisiti per esercitare ritengo che non sia giusto penalizzare la famiglia che usufruisce dei suoi servizi.

10- Quando decidi di sostenere un colloquio, pensi che il tuo essere donna e/o mamma influisca nella decisione del datore di lavoro per un’eventuale assunzione?

nr

11- Ti è mai stato fatto capire, in un modo o nell’altro, che il tuo essere donna e quindi potenziale madre potesse essere d’intralcio in vista di un’eventuale assunzione?

nr

12- Ti è mai stato fatto pesare il fatto di aver usufruito del periodo di maternità, permessi e congedi in occasione di un gravidanza?

nr

13- FACOLTATIVO. Hai un’esperienza particolare da raccontare e condividere con le altre mamme?

nr

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