giovedì 25 settembre 2014

Bambola o trattore?

Ultimamente ho comprato la rivista "Donna Moderna", e mentre lo sfogliavo ho trovato un bell'articolo intitolato: "E se tuo figlio volesse una bambola?"
Dopo averlo letto la mia testa ed i miei pensieri hanno cominciato ad andare veloci come vortici, ed ho immediatamente pensato a 200000 cose da condividere qui con voi, allo scopo di sapere anche il vostro pensiero.
Io penso che ogni bambino abbia il diritto di giocare con quello che vuole, con quello che più gli piace, in modo che possa esprimersi liberamente. Penso che non ci sia nulla di male se un maschietto vuole giocare con le bambole, con la cucina, con phon e spazzola, o portare un passeggino. Da grande potrebbe diventare un meraviglioso marito, un premuroso babbo, uno stilista o un cuoco di grido, o mille altre cose. Allo stesso modo è inutile preoccuparsi se una bambina ama trattori, costruzioni, fare esperimenti. Un giorno questa bambina potrebbe dirigere un'azienda agricola o diventare un ingegnere di chiara fama.
Giocare è scoprire sé stessi, mettersi nei panni dell'altro, capire cosa ci piace e cosa non ci piace, sviluppare la fantasia e la creatività, vedere il mondo da diversi punti di vista, trovare soluzioni e molto altro. Dal gioco e dai giocattoli, passa anche la parità tra uomo e donna. Non è che forse noi adulti siamo inconsciamente spaventati da questo? Un bambino può essere influenzato inconsciamente da come lo educhiamo al gioco. Pensiamo ad esempio ad alcune frasi che molto frequentemente i genitori rivolgono ai propri figli: "Quando fai così sei proprio un maschiaccio!", oppure "Sei sempre a piangere, ti lamenti sempre come una femminuccia!"
Ma giocare è un'esperienza, è osservare, indagare, scoprire, capire. viola ha in casa macchinine, palloni, aerei, treni, costruzioni, un volante di automobile. Ma anche una cucina completa di piatti e tegamini, bambole, passeggino, phon, pettine, molti fogli e colori (a tempera, pennarelli, matite), e infine tanti librini. Al mare ha trovato molti amichetti maschi, e per questo si è ritrovata quasi sempre a giocare con ruspe e carriole. Ma sinceramente non mi sono mai preoccupata di niente se non del suo divertimento e della sua felicità, aspetti che per me prescindono da qualsiasi giocattolo con cui mia figlia decide di giocare.
Per noi adulti è normale che esistano giochi da maschio e giochi da femmina, anche perché i media ci bombardano continuamente imponendoci certi modelli e certi stili di comportamento. Ciononostante, quando facciamo giocare i nostri bambini dovremmo ricordarci che inconsciamente attingiamo a radicati, ancestrali, ma ormai obsoleti pregiudizi di genere per i quali la donna viene identificata come casalinga e brava mogliettina, e l'uomo come padre, e figura dominante della famiglia. Ecco tutto questo dovremmo evitarlo.
Secondo voi?

Passo la parola agli esperti: Dott.sa Vania Rigoni e Genitori Ok


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